Mettersi in Proprio con il Commercio Elettronico

Premessa

La diffusione di Internet, da parte delle imprese e di utenti privati, inizia a diventare significativa a partire dagli anni Novanta.
Attualmente, gli utenti Internet sono oltre 61 milioni negli Stati Uniti, 40 milioni in Europa e più di 3 milioni in Italia; viene preventivato che nel 2000 saranno più di 81 milioni gli utenti della "rete delle reti" negli Stati Uniti, oltre i 61 milioni in Europa e quasi 6 milioni in Italia.
Nel corso degli anni si è assistito ad una costante mutazione della rete Internet, che, da mezzo per la comunicazione, si è progressivamente trasformato in uno strumento di promozione e di informazione e, quindi, in strumento di cooperazione, fino ad arrivare alle attuali applicazioni di commercio elettronico e di scambio di documenti con validità legale in rete.
Esistono numerose stime su quale sarà il giro d'affari connesso allo sviluppo del commercio elettronico nei prossimi anni. Il commercio elettronico è ancora allo stato emergente: è limitato per lo più alle vendite dirette al consumatore (settore in forte aumento) mentre le transazioni tra aziende sono solo in fase di prima sperimentazione. Le aziende sono presenti su Internet per la maggior parte con siti di esposizione e non di vendita. Solo nei casi più sofisticati, è offerta l'opportunità di accedere al catalogo dei prodotti/servizi dell'azienda utilizzando un motore di ricerca interno al sito.
Tuttavia, la rete è in rapida evoluzione e, pertanto, il commercio elettronico è destinato a rivoluzionare l'approccio delle imprese al mercato, sia nell'ambito dei rapporti tra aziende che sul versante della vendita diretta al consumatore. Il giro d'affari delle transizioni on line nel nostro Paese potrebbe superare, nel 2003, i 30 mila miliardi di lire. Nel 1998 tale cifra è stata pari a 297 miliardi di lire.(2)
Le aziende italiane, infatti, sono molto propense a utilizzare Internet come vetrina ma sono assai meno disposte a trasformare i loro siti in strumenti per il commercio. Attualmente sono appena 250 i siti nazionali dove si possono fare ordinativi e transazioni dirette, con pochi segnali di crescita nella prima metà del 1999 e volumi delle transazioni assai ridotti; in media circa 400 milioni l'anno per sito.

(1) Cfr. Moreno Muffatto e Andrea Payaro, Qualità & Commercio Elettronico, Nuovo Studio Tecna

(2) Fonte: Il Sole 24 Ore del 18 giugno 1999

Approfondisci

Premessa

1. Il Commercio elettronico: che cos'è e come si utilizza

2. I riferimenti normativi per la vendita mediante Internet

3.Problemi e vantaggi del commercio elettronico

4. L'offerta dei Provider

5. I passi da compiere per l'impostazione di un sito di commercio elettronico

6. I passi da compiere per la gestione e manutenzione del sito

7. I costi di avviamento dell’attività

8. Brevi cenni agli aspetti fiscali relativi al commercio elettronico

9. Bibliografia

Titolo: Appunti per mettersi in proprio nel commercio elettronico

Produttore: Consorzio Asmez

Categoria: Materiali didattici a carattere sia cartaceo che multimediale

Si ringrazia: http://formazione.formez.it/

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