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4. IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA

 

Un imprenditore agricolo deve saper leggere e commentare un bilancio aziendale. Vediamo brevemente quali sono le sue componenti fondamentali.

Descrizione dell’azienda agraria – si evidenziano diverse caratteristiche generali tra cui la denominazione del fondo, l’ubicazione, la zona agraria (pianura, collina, montagna e, per ciascuna di esse, in sottozone aventi caratteristiche economico-agrarie omogenee), giacitura (pianeggiante, declivio, ecc.), esposizione, altitudine, natura del terreno, grado di fertilità, sistemazioni superficiali, collegamenti, viabilità, fabbricati rurali, indirizzo produttivo prevalente, opere irrigue, rapporti proprietà-impresa (se condotta in affitto, in mezzadria, ecc.).

Riparto della superficie – tutte le aziende agrarie presentano una superficie totale coincidente con quella catastale. Della superficie totale, una parte, definita improduttiva, è occupata da fabbricati, aie, fossi, canali, argini, ecc. e non offre alcuna produzione, un’altra parte, chiamata superficie agricola utilizzata, comprende le tare produttive (cioè una porzione non coltivata ma suscettibile a produrre - ad esempio l’ erba dei fossi) e la superficie avvicendata che è quella produttiva vera e propria.

Tutti i terreni, compreso il centro aziendale, sono contraddistinti dai dati catastali, ovvero n° di foglio del Comune censuario e n° di particella.

Bilancio vero e proprio. Il bilancio dell’azienda agraria, in analogia con i bilanci delle aziende appartenenti agli altri settori produttivi, si compone di una pate cosidetta “attiva” e di una parte “passiva”. 

ATTIVO

Il totale della produzione ottenuta dall’impresa si definisce produzione lorda totale. La quota di questa che non viene autoconsumata dall’imprenditore stesso è la produzione lorda vendibile, ovvero la voce attiva del bilancio aziendale. La produzione lorda vendibile (Plv) comprende, in termini di valore, i seguenti prodotti:

  • prodotti delle colture (grano, riso, mais, patate, latte, mele, ecc.);

  • prodotti delle industrie, ovvero prodotti agricoli trasformati (vino, olio, burro, formaggi,ecc.);

  • utile lordo di stalla (cioè il valore dell’incremento di carne realizzato nell’allevamento);

  • eventuale utile di bassa corte (vendita di polli, uova, conigli, ecc.). 

PASSIVO

Il passivo del bilancio, invece, comprende una serie di voci che andremo ad elencare e descrivere succintamente.

  • Spese varie (Sv) spese che l’imprenditore deve sostenere per acquistare materiali e servigi extra-aziendali (ad es. sementi, concimi, insetticidi, carburanti, lubrificanti, spese veterinarie, energia elettrica, spese telefoniche, acqua potabile, ecc.);

  • Quote (Q) ovvero quota di reintegrazione e manutenzione dei capitali fissi, cioè trattori, macchine agricole, bestiame, capitale fondiario, oltre alla quota di assicurazione relativa sia ai capitali fissi, sia ai foraggi, lettimi (per gli incendi), e prodotti in essere (assicurazione contro la grandine);

  • Imposte e tasse (Imp) cioè tributi e contributi. Tra le imposte ricordiamo l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), delle persone giuridiche (IRPEG), l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). I contributi, invece, si riferiscono a quelli più frequenti per le aziende agrarie, tra cui contributi consortili e i contributi agricoli unificati;

  • Salari (Sa) cioè la retribuzione che compete ai lavoratori manuali (salariati fissi e avventizi). La stessa voce passiva deve comparire nel bilancio anche nel caso in cui il lavoratore prettamente manuale è rappresentato dal proprietario dell’impresa stessa, il quale quantificherà il lavoro da egli stesso prestato;

  • Stipendi (St) cioè la retribuzione di colui che presta lavoro intellettuale, ovvero che attua la direzione, l’amministrazione e la sorveglianza tecnica aziendale. Allo stesso modo di quanto detto in precedenza, anche per il lavoro intellettuale, il proprietario spesso assume questo ruolo che, mediamente, rappresenta il 4-6% del valore della Plv;

  • Interessi (I);

  • Beneficio fondiario (Bf) che corrisponde al prezzo d’uso del capitale fondiario. In altre parole, è il compenso spettante al proprietario del fondo.  Nelle aziende condotte in affitto, il Bf si calcola sottraendo dal canone d’affitto tutte le spese che deve sopportare la proprietà, le quote relative al capitale fondiario e gli interessi sulle precedenti spese.

  • Tornaconto o profitto (T) rappresenta il compenso ottenuto per differenza tra la parte attiva (Plv) e il totale della parte passiva (Sv+Q+Imp+Sa+St+I+Bf).

Ricordiamo che per un’azienda media, ovvero più diffusa, il T tende a 0.

Indice 

PREMESSA

1.L’IMPRENDITORE AGRICOLO

2. I FATTORI DELLA PRODUZIONE

3. LE SCELTE DELL’ IMPRENDITORE

3.1 COSA  PRODURRE

3.2 COME PRODURRE

3.3 QUANTO PRODURRE

4. IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA

4.1 IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA

5. CONSIGLI PRATICI

5.1 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.2 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.3 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.4 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.5 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

6. OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO

 

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