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5.4 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

 

…uno scalino per volta per raggiungere la perfezione…

Insediato in un'azienda affittata, comperata o ereditata, un imprenditore dovrà renderla produttiva per ricavarne un reddito e avrà dunque bisogno, come visto in precedenza, di liquidità immediata.

Acquisita una maggiore esperienza e conquistata una certa fiducia nelle sue capacità manageriali-agricole, sarà invece in grado di dedicarsi meglio allo sviluppo dell'azienda, affrontando tutte quelle spese di miglioramento e di ammodernamento che generalemnte necessitano finanziamenti a medio e lungo termine.

In ambedue i casi l'agricoltore, a meno che non intenda o non possa autofinanziarsi con risparmi o redditi extra-agricoli, dovrà ricorrere ai normali canali di credito agrario.

…la liquidità finanziaria nella prima fase…

Come si è detto inizialmente, il neo-agricoltore appena insediato ha l'immediata esigenza di far funzionare la sua azienda.

Per avviare un'azienda si potrebbe aver bisogno di alcuni macchinari e attrezzature essenziali, a meno che, per il primo anno, non si vogliano far eseguire a noleggio tutte le lavorazioni. La spesa per l'acquisto di un trattore (la cui scelta sarà dimensionata alle reali necessità aziendali), per l’acquisto di attrezzi agricoli (aratri, erpici, seminatrici, irroratrici, ecc.) oltre ad eventuali macchine operatrici (mietitrebbia, raccoglitrice, scavatrici, ecc.) dovrà dunque essere affrontata, analizzando le esigenze legate alle colture attuate.

E’ ovvio che le imprese che decidono di trasformare il prodotto ottenuto devono considerare costi ancora maggiori (praticamente doppi) inerenti ai macchinari per la trasformazione: ad esempio, chi trasforma l’uva deve considerare il costo di allestimento e avvio di una cantina (presse, dirapatrici, pompe, botti, filtri, impianto di refrigerazione,torchi, ecc.), mentre chi produce olio avrà bisogno di un frantoio mentre a chi produce formaggi-latticini occorrerà attrezzare un caseificio.

Iniziare poi a coltivare vuol dire acquistare le sementi, i concimi gli antiparassitari, pagare la mano d'opera o i noleggiatori, (se non si fa tutto da sé); si avrà, dunque, un'esigenza di anticipazioni finanziarie immediate in attesa di ricavi che verranno dopo molti mesi.

Per tutte queste necessità riguardanti la conduzione aziendale, la maggioranza degli agricoltori ricorre a cambiali agrarie o si serve di conti correnti agrari.

La cambiale agraria è una normale cambiale a tasso agevolato, con scadenza variabile: per quelle di conduzione ad un massimo di un anno, e per quelle di acquisto di bestiame o di macchinari a un massimo di cinque anni. Al momento dell'incasso da parte dell'imprenditore, dell'ammontare della cambiale stessa, l'istituto di credito trattiene anticipatamente gli interessi, oltre ad alcuni giorni di valuta .

Il conto corrente agrario invece, è un conto corrente con uno scoperto massimo prestabilito mentre il tasso a carico dell'agricoltore è, come per la cambiale, agevolato. Le principali caratteristiche del conto agrario sono:

-al richiedente viene addebitato, al momento dell'apertura, lo 0.50% sullo scoperto prestabilito quale imposta obbligatoria;

-il conto non può mai andare in attivo;

-tutte le operazioni di prelievo debbono essere giustificabili con fatture che l'imprenditore deve conservare, per metterle a disposizione dell'Ufficio delle imposte, nel caso ce ne fosse bisogno;

-la durata massima del conto corrente è di un anno;

-al termine dell'anno, il correntista dovrà estinguere il conto   versando la somma risultante passiva oltre naturalmente agli interessi maturati.

Gli interessi passivi che per il conto corrente agrario, come si è visto, sono pagati posticipatamente e per la cambiale anticipatamente, si possono portare in detrazione nella dichiarazione annuale dei redditi dell'imprenditore.

Esiste anche il leasing agricolo: tuttavia,  non è molto utilizzato dagli agricoltori in quanto i suoi interessi sono più alti rispetto ad altre forme di credito, e non sono sempre deducibili dalle tasse.

… una volta avviati, pensiamo ai miglioramenti …

Nella seconda fase di vita aziendale, a cui si accennava inizialmente, può sorgere la necessità di affrontare alcuni miglioramenti aziendali.

Fin da ora deve risultare chiaro che l’azienda continuerà ad avere futuro finché si investirà in tecnologia, conoscenze, informazione e promozione.

I principali miglioramenti  possono riguardare:

-fabbricati rurali e annessi

-stalle

-strade

-piantagioni

-sistemazioni

-impianti irrigui

-ed anche:

-macchine, attrezzi, altre dotazioni aziendali, bestiame di prima dotazione, non acquistati nella prima fase.

Per tali opere di miglioramento aziendale lo strumento creditizio più appropriato è il mutuo: ovvero un prestito, pagabile a rate e in più anni (da un minimo di 10 a un massimo di 20) ad un tasso d’interesse dell’ordine del 2-3%.

Le informazioni sulle diverse opportunità e sulla documentazione da presentare (con la relativa modulistica) sono disponibili presso gli istituti di credito abilitati, presso le Associazioni di categoria e, per quanto di loro specifica competenza, presso gli Assessorati all’Agricoltura delle Regioni.

… la necessità di formarsi un’ esperienza

Il mestiere di agricoltore non si improvvisa, e attualmente richiede abilità, conoscenze ed attitudini difficilmente acquisibili in poco tempo.

Grazie ad una meccanizzazione diffusa e sempre più sofisticata, all'agricoltore non è più richiesto un enorme impegno fisico ma si rendono necessarie abilità, precisione e maggiori conoscenze per condurre e conservare macchine talvolta delicate e sempre assai costose. Il futuro lascia poi prevedere un'espansione dell'elettronica nelle aziende agrarie. I computers nelle stalle da latte per distribuire i mangimi, per stabilire la razione alimentare, per controllare le produzioni non sono più una rarità, come non lo sono il riscaldamento o l'irrigazione computerizzata delle serre.

Tutte queste innovazioni richiedono dunque ad un aspirante imprenditore agricolo la continua capacità di apprendere ed aggiornarsi, ed una mentalità aperta al nuovo, controbilanciata, però, dalla cautela e dalla concretezza tipiche dei veri agricoltori al fine di riuscire a scegliere quelle novità tecnologiche realmente utili all'azienda, senza lasciarsi trascinare da mode spesso effimere e costose.

… il divario tra città e campagna si assottiglia sempre più …

L'agricoltore d'oggi si trova ad operare in situazioni complesse e spesso mutevoli, in cui conoscenze ed informazioni economico-finanziarie, commerciali, legali, politiche e sindacali che si discostano dalla tradizionale formazione tecnico-agricola del passato si dimostrano essere essenziali per la sua formazione.

L’esigenza di conoscere, e quindi di una formazione multidisciplinare, nasce dalle necessità pratiche inerenti alla conduzione dell'azienda agricola stessa.

Il bisogno crescente di anticipazioni finanziarie a fronte di costi di produzione crescenti e di una bassa redditività che diminuisce o annulla le possibilità di autofinanziamento, costringe l'operatore agricolo a rapporti più frequenti con gli Istituti di Credito, e di conseguenza ad una ricerca di informazioni economico-finanziarie, che gli permettano, superate le maglie delle burocrazie regionali, di raggiungere quei flussi di finanziamento agevolato che gli sono concessi, o di ottenere dei tassi il meno onerosi possibile.

Il diminuito margine nei ricavi e le ferree leggi di un mercato di prodotti agricoli inflazionato costringono l'agricoltore ad entrare egli stesso nell'ottica commerciale: direttamente attraverso la costituzione di spacci aziendali o organizzazioni capillari di vendita per particolari prodotti (vino, olio), con trasformazione in azienda dei prodotti (formaggi, salumi, conserve, frutta secca...) o indirettamente, adeguando il prodotto alle richieste del mercato, scegliendo particolari varietà, garantendo la qualità e l'uniformità produttiva, aderendo ad organismi collettivi di commercializzazione (cooperative, consorzi, Associazioni di Produttori) o, infine, sfruttando eventuali sovvenzioni UE relative all’ammasso o al ritiro dal mercato di alcuni prodotti.

Anche la pubblicità ed il marketing non possono essere più ignorati dal mondo agricolo e stanno conquistando spazi sempre più ampi.

Indice 

PREMESSA

1.L’IMPRENDITORE AGRICOLO

2. I FATTORI DELLA PRODUZIONE

3. LE SCELTE DELL’ IMPRENDITORE

3.1 COSA  PRODURRE

3.2 COME PRODURRE

3.3 QUANTO PRODURRE

4. IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA

4.1 IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA

5. CONSIGLI PRATICI

5.1 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.2 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.3 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.4 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.5 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

6. OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO

 

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