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5. ALCUNI CONSIGLI PRATICI

 

OK!?…mettiamoci alla ricerca…..

Se la valutazione delle motivazioni personali e delle capacità di adattamento dei familiari, avranno confermato le scelte di trasferirsi in campagna si potrebbe:

- pensare di acquistare un'azienda;

- cercare qualcuno che l'affitti;

- tentare di associarsi con altri che già lavorano in campagna;

- occuparsi dei terreni di famiglia esistenti.

Se si decide di acquistare un terreno agricolo, le prime domande da porsi saranno: cosa comprare, dove e come cercarlo e quanto potrebbe costare.

Simili domande dovrebbero essere precedute da un calcolo esatto sia del capitale posseduto (risparmi. liquidazioni, eredità, immobili vendibili, nel caso, permutabili), sia delle possibilità di crediti convenienti o, in alternativa, di utilizzare fondi di investimento in agricoltura (primo insediamento) finanziati da leggi comunitarie o statali. 

Prima di chiedersi cosa acquistare è necessario conoscere quelle che sono le reali possibilità di investimento. Con un capitale esiguo, ad esempio, si dovrà circoscrivere la ricerca ad aziende piccole o situate in zone marginali (collina-montagna), in luoghi che non siano troppo vicini ai grandi centri urbani o turistici, e probabilmente si dovranno affrontare alcuni disagi (strade non asfaltate, mancanza di luce o di telefono...).

Con un capitale più consistente, naturalmente, le possibilità di scelta saranno maggiori. Infatti, data l’ubicazione più felice rispetto alla precedente, si potrà individuare la produzione primaria e eventualmente, l’opportunità di ricorrere a forme integrative al reddito quali l’agriturismo.

…ad ogni terreno, il proprio valore……

I prezzi dei terreni agricoli  variano molto da zona a zona (ad es. la pianura padana costa di più di quella toscana), dal tipo di azienda e di terreno prescelti, dall'organizzazione aziendale preesistente (se solo seminativi o anche arboreti), dalla presenza più o meno marcata di tare improduttive (boschi, incolti, argini, fossi, ecc.), dalle strutture aziendali presenti (stalle, impianti per irrigare, magazzini.), dalla logistica dei terreni (se i terreni sono accorpati o frammentati) nonché dalla forma dei terreni stessi (la forma “squadrata”, cioè tipicamente rettangolare o quadrata presenta tempi di lavorazione minori rispetto agli appezzamenti semicircolari o triangolari). Inoltre la presenza di cosidetti “scomodi”, (servitù di passaggio, servitù coattive, lontananza dalle grandi strade di accesso, lontananza dai mercati, lontananza da officine meccaniche) determina indubbiamente un abbassamento dei valori.

Va chiarito, però, che i prezzi reali non sono tanto quelli richiesti dal venditore, piuttosto si riferiscono alle quotazioni medie dei prezzi di vendita degli appezzamenti in zona. Da rilevare che su questo principio si fonda la scienza che studia le valutazioni dei fondi rustici, ovvero l’estimo agrario. Qualunque estimatore di terreni agricoli deve avere presente il valore medio dei terreni in zona negli ultimi atti di compravendita  In campagna, infatti, sentirete spesso parlare di prezzi favolosi richiesti che nessuno ha mai pagato, oppure di prezzi speciali ottenuti da vendite di piccolissimi appezzamenti che non fanno testo. Una regola generale è che il terreno di pianura irriguo è il meglio pagato: seguono la pianura non irrigua, la semi-collina irrigua e non, la collina e infine le zone di montagna o di bosco ceduo (zone queste ultime con un grande valore paesaggistico, ma con scarso valore di mercato). Nell’allegato n. 2 sono riportati i valori medi dei terreni italiani (dati ISMEA). In teoria, quindi, più un terreno è difficile da coltivare e meno lo si dovrebbe pagare. Va, però, tenuto in considerazione il fatto che spesso con la stessa cifra con cui è possibile acquistare 10 ettari di pianura veneta si riesce ad ottenere una piccola azienda collinare in Umbria o nell'entroterra toscano. Il "cosa comprare", a questo punto, dovrebbe essere suggerito sia da personali considerazioni economiche, sia da riflessioni del tipo di vita e di impresa che si intende impostare: se sogno cavalli bradi, boschi percorsi da cinghiali e molto sole certamente non mi indirizzerò verso un'azienda della pianura padana. Spesso sono le aziende situate nelle zone cosiddette marginali ad affascinare i cittadini, per i loro paesaggi pittoreschi oltre che per i costi più accessibili. In questo caso, però, è fondamentale affrontare i problemi con spirito imprenditoriale: al giorno d’oggi, non è possibile pensare che per fare l’agricoltore sia sufficiente l’amore per la terra.

…rialzo e ribasso dei prezzi…

Volendo entrare in concreto nell'argomento dei prezzi dei terreni agricoli si deve tener presente che il mercato non è fisso. Negli anni '70 per il fenomeno dell'inflazione crescente e per l'affacciarsi sul mercato di categorie extra-agricole che sceglievano la terra come bene di rifugio per i propri capitali, i valori fondiari si impennarono, talvolta in modo eccessivo ed ingiustificato. Negli ultimi anni, invece, si è assistito ad una flessione dei prezzi e ad una brusca frenata nell'andamento delle compravendite: ciò è stato determinato sia dal momento economico instabile sia dagli alti tassi di interesse che certo non hanno invogliato ad investire sia dalla preferenza verso impieghi finanziari più redditizi e meno faticosi.

Per farsi un'idea piu personale dei prezzi attualmente richiesti, si possono prendere in considerazione le offerte di aziende agricole pubblicate su riviste, quotidiani, oppure su quei giornali, ormai esistenti in molte città, dedicati unicamente agli annunci economici. I prezzi richiesti sono spesso trattabili, soprattutto nei momenti di crisi del mercato fondiario, quando un'offerta precisa di denaro contante può far ottenere degli sconti certamente non indifferenti.

Chiarito a noi stessi quale tipo di azienda corrisponda meglio "alle nostre tasche", bisognerà decidere in che zona dorremmo vivere. La scelta, a questo punto, dipende unicamente da fattori personali quali la vicinanza e lontananza dal luogo di residenza attuale o la preferenza per un certo clima.

 

 

Indice 

PREMESSA

1.L’IMPRENDITORE AGRICOLO

2. I FATTORI DELLA PRODUZIONE

3. LE SCELTE DELL’ IMPRENDITORE

3.1 COSA  PRODURRE

3.2 COME PRODURRE

3.3 QUANTO PRODURRE

4. IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA

4.1 IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA

5. CONSIGLI PRATICI

5.1 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.2 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.3 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.4 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

5.5 ALCUNI CONSIGLI PRATICI

6. OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO

 

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