2. I FATTORI DELLA PRODUZIONE
Abbiamo in precedenza accennato ai fattori della produzione riferendoci a: natura, capitale, lavoro. E’ chiaro che chi decide di diventare imprenditore agricolo e realizzare una produzione costante deve combinare nel modo ottimale questi fattori fondamentali. L'imprenditore deve scegliere e decidere come combinare detti fattori, in che quantità e qualità utilizzare ogni fattore produttivo al fine il massimo reddito.
Prima di esaminare quali scelte l’imprenditore agricolo deve affrontare, è utile e necessario, al fine di comprendere la parte successiva dedicata al bilancio dell’azienda agraria, descrivere brevemente ciascun fattore produttivo.
2.1 NATURA
Il fattore natura è rappresentato dalla terra, ovvero dal bene naturale costituente la base territoriale aziendale. Essa possiede le caratteristiche di essere indistruttibile ed inaumentabile. Da rilevare che la terra, affinchè sia produttiva, necessita dell’intervento dell’uomo che, attraverso le lavorazioni, i dissodamenti, le irrigazioni, ecc., la rende produttiva. Tutti gli interventi dell’uomo che sono utili a migliorare la terra e che comportano un immobilizzo di capitali si includono nel fondo o capitale fondiario. Il capitale fondiario, pertanto, è costituito dal fattore terra più il capitale immobilizzato sotto forma di miglioramenti fondiari.
2.2 CAPITALE
Il capitale costituisce il secondo fattore produttivo dell’azienda agraria. I capitali aziendali si possono suddividere in due categorie:
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CAPITALE FONDIARIO: costituito dalla terra originaria e dai miglioramenti fondiari;
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CAPITALE AGRARIO (O DI ESERCIZIO): costituito dai mezzi produttivi fisicamente mobili necessari per attuare la produzione. Questo capitale, a sua volta, è costituito dal CAPITALE DI ANTICIPAZIONE (indifferenziato) e dal CAPITALE DI SCORTA (tecnicamente differenziato).
Vediamo brevemente la distinzione tra queste categorie:
Capitale fondiario = capitale fisicamente immobile ed economicamente fisso (non esaurisce mai la sua capacità produttiva)
Fondo = terra originaria e miglioramenti fondiari
Capitale agrario o di esercizio = costituito dai mezzi produttivi fisicamente mobili. Parte di questo può essere prodotto direttamente dall’azienda durante il ciclo di produzione: una parte, invece, viene acquistata al di fuori; nel complesso, il materiale acquistato fuori azienda e quello ottenuto dalla produzione costituisce il capitale fisicamente mobile.
Capitale di anticipazione = è costituito dal capitale indifferenziato, detto anche liquidità, che è necessario per l’autofinanziamento dell’impresa. In altri termini corrisponde a quel capitale la cui disponibilità all’inizio dell’annata agraria dovrebbe permettere all’imprenditore di coprire gli interessi passivi di gestione.
Capitale di scorta = è costituito dagli strumenti di scorta e dai prodotti di scorta. Gli strumenti di scorta sono economicamente fissi e a logorio parziale: comprendono le scorte vive (bestiame), le scorte morte (macchine e attrezzi). I prodotti di scorta invece sono costituiti da capitali economicamente circolanti (si consumano totalmente) prodotti dall’azienda stessa o reimpiegati nel processo produttivo (ad es. foraggi, letame, sementi).
E’ molto importante la distinzione tra strumenti di scorta e prodotti di scorta: gli strumenti, infatti, essendo a logorio parziale, danno luogo ad una reintegrazione che, in forma di quota, entra a far parte delle voci passive del bilancio aziendale; i prodotti, invece, esaurendosi completamente, non danno luogo ad alcuna reintegrazione.
La reintegrazione dello strumento “bestiame” si chiama rimonta: il bestiame, infatti, deve essere periodicamente sostituito da un numero di capi pari, appunto, alla quota di rimonta.
Tale rimonta può essere interna all’azienda (il bestiame di sostituzione dei capi a fine ciclo proviene da una parte delle nascite avvenute in azienda) o esterna (i capi che devono sostituire gli animali a fine ciclo provengono da acquisti effettuati fuori dall’azienda).
2.3 LAVORO
Il terzo e ultimo fattore della produzione è rappresentato dal lavoro. Il fattore lavoro può essere direttamente fornito dal proprietario dell’azienda (caso tipico delle piccole aziende) o da personale esterno all’azienda stessa (operai fissi o avventizi). Nelle aziende agricole è necessario un lavoro prettamente manuale il cui costo è chiamato salario ed un lavoro prettamente intellettuale il la cui remunerazione risponde al termine di stipendio. In sede preventiva assume particolare importanza la determinazione del carico di lavoro, ovvero il numero di giornate o di ore lavorative complessivamente necessarie ad assolvere le richieste dell’intero ciclo produttivo. Allo scopo esistono apposite tabelle in cui, in corrispondenza delle varie colture, viene indicata la quantità di lavoro richiesta nel corso del ciclo produttivo annuale per le diverse fasi produttive (vedi allegato n. 1)
E’ utile, al fine di programmare la necessità della forza lavoro durante il ciclo colturale, redigere un calendario agricolo da cui risulta, sulla base di un dato ordinamento produttivo (cioè le diverse colture attuate in azienda), come si distribuisce nel corso dell’anno il fabbisogno di risorsa lavoro umana.
Normalmente, al fabbisogno di forza lavoro necessario al funzionamento dell’azienda, si ottempera attraverso l’introduzione di un certo numero di salariati fissi coadiuvati, nei periodi di maggiore necessità, da personale avventizio.
I FATTORI DELLA PRODUZIONE:
Rappresentata dalla terra (inaumentabile, indistruttibile) che costituisce la base produttiva dell’azienda.
Il capitale è necessario per rendere produttiva la terra che di per sé sarebbe pressochè sterile (capitale fondiario) e per anticipare le spese che si rendono necessarie dalla semina alla raccolta quali l’acquisto di sementi, concimi, antiparassitari, lettimi, erbicidi, carburanti, lubrificanti (capitale di anticipazione).
Si intende sia la manodopera fissa e avventizia per l’effettuazione dell’attività prettamente manuale, sia il lavoro prettamente intellettuale necessario allo svolgimento delle attività di direzione, amministrazione, sorveglianza.
Tutti e tre i fattori sopra esposti, opportunamente combinati, determinano la produzione agricola. La scelta di come combinarli rappresenta una delle decisioni più significative e rischiose per l’imprenditore agricolo
Indice
PREMESSA
1.L’IMPRENDITORE AGRICOLO
2. I FATTORI DELLA PRODUZIONE
3. LE SCELTE DELL’ IMPRENDITORE
3.1 COSA PRODURRE
3.2 COME PRODURRE
3.3 QUANTO PRODURRE
4. IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA
4.1 IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA
5. CONSIGLI PRATICI
5.1 ALCUNI CONSIGLI PRATICI
5.2 ALCUNI CONSIGLI PRATICI
5.3 ALCUNI CONSIGLI PRATICI
5.4 ALCUNI CONSIGLI PRATICI
5.5 ALCUNI CONSIGLI PRATICI
6. OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO
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