Investire in Carinzia

Sempre più spesso si sente parlare di aziende italiane in Carinzia e di imprenditori che delocalizzano e spostano la loro impresa in Carinzia. Di seguito scopriamo a grandi linee se conviene o no trasferirsi in Carinzia.

La Carinzia è la regione più meridionale dell’Austria, confina con Italia e Slovenia. La capitale della Carinzia è (Klagenfurt am Wörthersee), mentre un’altra città di che merita di essere citata è Villaco (Villach), entrambe sono città molto sviluppate e di particolare importanza economica.

La lingua ufficiale è il tedesco (con un dialetto ben riconoscibile), anche se esiste una minoranza di madrelingua slovena, nella zona sud-est della regione.

La Carinzia è suddivisa in otto provincie e due città a statuto autonomo. La Carinzia si trova in una posizione favorevole, vicina sia ai principali mercati europei che ai mercati in via di sviluppo (Europa del sud ed Europa dell’Est). Sicuramente si tratta di una location molto interessante e strategica dal punto di vista geografico, fiscale ed innovativo.

Infatti, la Carinzia, oggi è in grado di offrire un mix ideale fra contributi, infrastrutture, sicurezza e tassazione.

Le imprese che decidono di investire in Carinzia possono usufruire di contributi sia per gli investimenti sostenuti sia per la ricerca e sviluppo. Questi contributi variano dal 35% per gli investimenti, fino al 60% per il programma di ricerca e sviluppo. A questi si aggiungono anche altri contributi per i programmi di formazione e specializzazione del personale.

Ma il vero punto di forza della Carinzia è il sistema fiscale. Questo è il vero motivo per cui molte imprese italiane decidono di trasferirsi in Carinzia. Infatti, in Carinzia le società hanno un’unica tassazione (ires) del 25%, non esiste irap, non esistono studi di settore, non ci sono imposte patrimoniali, non ci sono imposte sulle donazioni, ecc. Inoltre le spese per la ricerca sono esenti da imposte fino al 35%, mentre le spese per la formazione dei lavoratori sono esenti fino ad un 20%.

Insomma, mediamente le imprese in Carinzia hanno una tassazione media del 22% (studio eseguito da KPMG). Mentre la tassazione delle persone fisiche è compresa tra lo 0 ed il 50% a seconda del reddito.

Per quanto riguarda l’ IVA l’aliquota ordinaria è del 20% ridotta al 10% per servizi o merci essenziali ed al 6& per le forniture agricole. L’imposta è interamente recuperabile dalle società ad eccezione di alcune attività Assicurazioni, holding, banche, ecc.)

Altro vantaggio sono i prezzi degli immobili e dei terreni mediamente più economici, si parte dai 25 euro al mq e la velocità della burocrazia, molto snella e rapida.

Il costo del lavoro forse è più alto rispetto all’Italia, ma il diritto del lavoro è meno rigido.

Un altro buon motivo per trasferirsi in Carinzia è la qualità della vita. Un ambiente rilassante ed equilibrato rende la vita dell’impresa molto più piacevole e distesa. Le montagne, i laghi e la natura offrono scenari incontaminati e molteplici opportunità di svago.

Concludendo, la Carinzia merita sicuramente l’interesse di chi sta valutando il trasferimento o l’apertura dell’attività all’estero. Sicuramente i vantaggi sono molti ma devono essere studiati e ponderati da esperti in materia. Ad oggi sono molte le società che offrono la consulenza gratuita ed eventualmente un “pacchetto completo” con tutte le pratiche per spostare l’attività in Carinzia.

Se avete qualche dubbio basterà digitare “investire in Carinzia” su Google per avere una buona lista di consulenti da contattare.

La Tua opinione è importante!! Partecipa al Forum