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Aprire una società offshore

 

Che cos’è una società offshore?

In senso letterale, significa offshore "al largo" o più in generale "extraterritoriale".

Una società offshore è una società che non ha la residenza nel paese o nei paesi in cui opera e viceversa è registrata in un paese in cui non opera e non ha alcuna attività.

La società offshore è in contrapposizione con una società onshore, cioè una società con un'attività economica che si svolge all’interno del territorio del paese in cui è registrata.

La mancanza di attività all’interno del territorio in cui la società è registrata è denominata offshore anche nelle giurisdizioni più tradizionali, come quelle solitamente chiamate paradisi fiscali, che rappresentano per le società offshore il presupposto ottimale per poter ottenere un trattamento fiscale preferenziale.

In effetti, una caratteristica comune a queste giurisdizioni offshore non è di imporre una tassa sui profitti, ma solo una tassa annuale simbolica, di solito sotto forma di imposta sul capitale, al contrario di una società onshore che deve pagare sia l’imposta sul capitale sia una tassa sull’utile della società.

I paesi occidentali si basano su due elementi per determinare ciò che è tassabile:

Territorialità, quindi le operazioni che si svolgono sul loro territorio e

Residenza, che deriva dal luogo in cui la società è registrata e amministrata.

La società non viene tassata nel paese di residenza, e quindi risulta residente altrove. In questo modo si risolve il problema della residenza.

Tuttavia, si deve prestare attenzione al problema della territorialità e potrebbe rappresentare una soluzione utile e interessante per tutte le operazioni che non vengono svolte all’interno del territorio. In quanto, in molti paradisi fiscali, le operazioni svolte all’esterno del territorio non sono soggette ad alcuna imposta.

Conto offshore, il segreto bancario, l'anonimato e la privacy

Accanto ad un trattamento fiscale preferenziale, nelle classiche giurisdizioni offshore è possibile aprire una società offshore e un conto offshore con una serie di benefici a norma di legge che permettono loro di qualificarsi come paradisi fiscali.

Il beneficio più significativo è rappresentato dalla tutela dell'anonimato dei soci e degli amministratori della società.

Infatti, non esiste un registro pubblico di commercio per determinare l’identità di queste persone, e in alcune giurisdizioni, non è mai stata fatta nessuna identificazione, in modo che anche i governi locali non possano venire a conoscenza delle generalità dei soci o degli amministratori di queste società offshore.

La responsabilità per la certificazione viene data ad agenti autorizzati locali, chiamati agenti registrati.

L'anonimato è anche rafforzata dall'uso sempre più diffuso di prestanome, che sono quelle persone che formalmente assumono la gestione delle imprese, ma non sono i veri proprietari dell’impresa stessa. In questi casi viene stipulato un vero e proprio contratto tra le due parti.

Il sistema bancario e finanziario è stato studiato appositamente, ed infatti molte banche locali hanno generalmente un reparto specializzato nella clientela non residente per l'apertura di conti offshore, e molto spesso vengono proprio autorizzate a lavorare solo ed esclusivamente con questa tipo clientela.

Il sistema finanziario, nel rispetto delle norme internazionali, anche in mancanza dell’anonimato, riesce pur sempre a mantenere una certa privacy per le società off-shore.

La forte attenzione alla riservatezza, al segreto bancario e all'anonimato, accoppiato ad un trattamento fiscale molto favorevole fa si che in questi paradisi fiscali, molto frequentati per l’apertura di società offshore, non firmino nessun accordo e nessun trattato fiscale, nonostante le numerose pressioni da parte dei paesi OCSE. Questo per poter mantenere e poter dare una certa fiducia e sicurezza a tutti coloro che decidono di svolgere parte della loro attività all’interno di queste giurisdizioni.

Possono esistere alcuni accordi o trattati fiscali, ma che vengono effettuati con altri paradisi fiscali, e non con l'Occidente.

In effetti, dal punto di vista di queste giurisdizioni, lo scambio di informazioni non ha alcun senso visto che non tassano l’attività che viene svolta all'estero. Perciò non hanno nulla da guadagnare in più, ma sicuramente perderebbero uno dei loro punti di forza, la riservatezza.

Restrizioni Offshore Aziende e legislazione

La forza di queste giurisdizioni è anche, paradossalmente, uno dei punti deboli che richiede sempre più l'uso di soluzioni più sofisticate.

Infatti, molti paesi hanno leggi che limitano la possibilità di lavorare e fare affari direttamente con società offshore.

Pianificazione fiscale: principi ei limiti

Di conseguenza, l'impostazione generale per l’apertura di una società offshore all’interno di queste giurisdizioni si è evoluta in modo molto significativo negli ultimi dieci anni e la scelta tra uno o un altro paradiso fiscale non è più così limitata. Questo significa che le società off-shore stabilite in tali giurisdizioni sono sempre più in uso.

Tuttavia, può capitare che qualche paradiso fiscale firmi qualche trattato fiscale con il paese d'origine dei fondi ricevuti. Ciò comunque non comporta la possibilità di svelare nomi e capitali, ma fa si che attraverso questi trattati fiscali si possa risalire solo al fatto che uno o l'altro elemento può appartenere ad una giurisdizione puramente offshore.

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