1. FORME DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
Un’impresa può agire sui mercati esteri in vari modi. I più comuni sono:
► l’acquisto di prodotti e materie prime da fornitori esteri (scegliendo quindi mercati di approvvigionamento internazionali);
► la produzione dei propri prodotti in unità localizzate all’estero, sia costituendo vere e proprie unità produttive in loco (con un notevole sforzo economico e gestionale) sia facendo produrre da terzi all’estero, in particolare in Paesi nei quali i costi del lavoro sono inferiori o in Paesi vicini ai mercati di approvvigionamento o di sbocco (con uno sforzo di carattere organizzativo ma senza esposizione economica);
► la vendita dei propri prodotti su mercati esteri (lo sforzo in questo caso sta nel marketing: l’impresa deve infatti svolgere accurate ricerche di mercato per comprendere bisogni e comportamenti dei consumatori esteri, senza commettere l’errore di ritenere che i clienti esteri si comportino allo stesso modo dei clienti italiani e non riconoscendo differenze culturali). L’esportatore deve studiare e analizzare la concorrenza, i prezzi applicati sul mercato, il programma promozionale esistente nel settore, i canali di distribuzione, i vantaggi e gli svantaggi di esportare in quel paese, i punti deboli e i punti vincenti, i prodotti complementari, le possibili barriere d’entrata (leggi, dazi doganali, ecc.).
INDICE
PREMESSA
1. FORME DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
2. LE PROCEDURE
3. LA CONTRATTUALISTICA INTERNAZIONALE E LE FORME DI DISTRIBUZIONE
4. FORME DI PAGAMENTO INTERNAZIONALE
5. IL TRASPORTO E LA DOGANA
6. ALTRI PROBLEMI DI NATURA LEGALE
7.FINANZIAMENTI
8. PER SAPERNE DI PIU’…
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