Dizionario dei Termini Economici
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Capitale circolante: Insieme dei beni che possono essere trasformati in denaro entro l’anno. Si tratta di merci in magazzino e destinate alla vendita, di crediti verso la clientela da riscuotere, di titoli prontamente vendibili e di disponibilità liquide. Si contrappone alle immobilizzazioni (vedi).
Capitale di credito: Capitale ottenuto dall’azienda a titolo di prestito da banche o da altre aziende ed anche a mezzo dilazioni di pagamento da parte dei fornitori. Si denomina anche capitale esterno ed è diverso dal capitale di rischio (vedi).
Capitale di rischio: Capitale conferito dal titolare (nel caso di azienda individuale) o dai soci (nel caso di società). Si denomina anche capitale interno o proprio. Viene investito nell’azienda senza limiti di tempo, in quanto non c’è una data per la sua restituzione. È remunerato in base al risultato economico conseguito.
Capitale netto: Complesso delle attività di un singolo o di un’azienda al netto delle sue passività. Si determina con un prospetto in cui a sinistra si mettono le le attività, a destra le passività nonché la differenza, denominata appunto capitale netto.
Cash-flow: Letteralmente flusso di cassa. Nella contabilità aziendale indica l’ammontare dei mezzi finanziari prodotti dalla gestione ordinaria, in un determinato periodo, calcolato come differenza tra ricavi monetari meno costi monetari. Il cash-flow è considerato una grandezza molto importante per esprimere un giudizio in merito allo stato di “salute” di un’impresa.
Ciclo di produzione: Periodo di tempo che intercorre tra l’inizio della produzione (acquisto dei fattori di produzione) e la sua conclusione (vendita dei prodotti e servizi). Abbraccia tre cicli: a) ciclo tecnico: va dal momento in cui inizia la trasformazione tecnica dei fattori al momento in cui si ottiene il prodotto finito; b) ciclo economico: concerne il sostenimento dei costi ed il conseguimento dei ricavi; c) ciclo monetario: concerne le entrate di cassa per vendite e le uscite per acquisti.
Concorrenza: Forma di mercato vigente nella economia di mercato caratterizzata dalla presenza di un alto numero di compratori e di venditori. Questi ultimi si contendono i cosiddetti clienti potenziali, cioè da catturare, in vari modi: agendo sui prezzi dei prodotti offerti, o sulla loro qualità, o sulle modalità di pagamento e/o di consegna. Nel linguaggio corrente il termine concorrenza indica competizione tra produttori che producono gli stessi prodotti, o tra commercianti.
Conto economico: è uno dei due documenti che compongono il bilancio d’esercizio (l’altro si chiama Stato Patrimoniale). È un prospetto che accoglie sia i costi sostenuti che i ricavi conseguiti, imputabili ad un esercizio (anno). Dà come saldo l’utile o la perdita d’esercizio. Tale conto rispecchia l’andamento della gestione.
Contributi: Contributi versati obbligatoriamente dai datori di lavoro e dai lavoratori, ad Previdenziali: enti statali (INPS e INAIL), per scopi previdenziali ed assistenziali. Ad esempio perché il lavoratore possa godere della corresponsione di pensione di vecchiaia e superstiti, di invalidità, di assegni familiari, di indennità per infortuni sul lavoro e malattie professionali, di assicurazione contro la disoccupazione, ecc.
Costi /benefici: Quando si analizzano i risultati dei progetti di investimento di un certo tipo, si tende a sostituire il rapporto costi/ricavi con quelli costi/benefici, soprattutto nella grande stampa. Ma non è la stessa cosa , perché i ricavi sono misurabili mediante valori monetari da cui traggono origine, mentre i benefici sono, almeno in parte, grandezze soggettive, tanto che taluni li chiamano “vantaggi”. C’è da aggiungere che il concetto di beneficio è ampio: comprende il raggiungimento di obiettivi sociali ed anche politici, la soddisfazione di bisogni, ecc. Sono queste porzioni di benefici difficilmente quantificabili per cui la stima rimane a livello qualitativo, con un tipo di misurazione non monetaria.
Costi di struttura: Costi sostenuti dall’azienda, considerata nella sua globalità. Risulta difficile imputarli a vari centri di costo di tipo produttivo, al fine di determinare il costo dei vari prodotti o dei servizi. Sono costi di struttura, quelli relativi alla direzione generale, all'organizzazione, alla ricerca e sviluppo, alle pubbliche relazioni, ecc. Affluiscono ai centri di struttura nella contabilità aziendale, analitica, articolata per centri di costo.
Costi e ricavi operativi: Sono quelli relativi alla gestione tipica o caratteristica di una impresa,cioè alle operazioni che concernono l’oggetto che caratterizza la sua attività produttiva. Esempio: per un industriale calzaturiero sono operativi i costi ed i ricavi relativi alla produzione delle scarpe; per un commerciante i costi ed i ricavi delle merci che egli tratta, ecc. Non sono operativi i costi ed i ricavi relativi alla gestione finanziaria, a quella straordinaria, ecc.
Costi fissi e variabili: è uno dei modi di classificazione dei costi di una impresa. I primi non e variabili dipendono dal volume della produzione essendo legati all’esistenza dell’azienda. Esempi: i costi relativi ai macchinari e agli edifici industriali, le spese sostenute per impiantare l’azienda, ecc. I secondi variano in proporzione alla quantità di produzione dei beni e dei servizi. Esempi: l’acquisto delle materie prime, il consumo di energia elettrica dei macchinari, ecc.
Costo del denaro: Tasso di interesse che si deve pagare quando si ottiene un prestito da una banca. Viene calcolato dalla Banca d’Italia come media dei tassi d’interesse applicati a prestiti di vario ammontare e richiesti da clienti diversi per solvibilità e per altri aspetti. Il costo del denaro non coincide quindi con il tasso ufficiale di sconto (tus), che è il tasso praticato dalla Banca d’Italia nelle operazioni di finanziamento con le altre banche.
Costo del lavoro: Ammontare delle retribuzioni mensili (stipendi e salari) corrisposte ai lavoratori dipendenti dai datori di lavoro, maggiorate delle mensilità aggiuntive (esempio tredicesima), del trattamento di fine rapporto (da versare all’atto della cessazione del rapporto di lavoro) e dei contributi previdenziali obbligatori.
Costo Di Produzione: Somma dei costi sostenuti per realizzare una determinata produzione di beni e di servizi. Esso risulta dalla somma delle varie quantità di fattori produttivi impiegati, moltiplicati per i rispettivi prezzi.
Crediti al consumo: Credito concesso dalle banche al cosiddetto operatore famiglia (giovani al primo impiego, donne, anziani, professionisti, ecc.) per soddisfare bisogni che si possono manifestare nei diversi momenti della vita umana, e che non è possibile fronteggiare con i risparmi accumulati. Esempi: spese per l’acquisto dell’automobile o del computer. Gli importi sono variabili come pure il tempo per la restituzione (breve/medio termine). Il requisito per l’ottenimento del prestito è dimostrare di avere una capacità di reddito certa e stabile, tale da permettere la restituzione del finanziamento. Non vengono, quindi, richieste garanzie reali (possesso di case o terreni), basta spesso esibire il foglio stipendio o pensione.
Crediti Commerciali: Rappresentano l’ammontare delle vendite di beni e di servizi il cui pagamento è differito, cioè dilazionato nel tempo. Figurano tra le attività del bilancio di un’impresa, e sono a breve scadenza: 3-4-6 mesi. Hanno origine commerciale, cioè sono crediti verso clienti.
Credito d’imposta: Meccanismo creato dal legislatore fiscale al fine di permettere al contribuente azionista di recuperare l’imposta sui redditi delle persone giuridiche o Irpeg, pagata dalla società per azioni e in accomandita per azioni.
Creditore: Chi ha diritto di ricevere una prestazione in denaro o in natura da parte del debitore. In genere il diritto del creditore sorge da una precedente fornitura di liquidità o di altri beni. È il soggetto attivo nel rapporto obbligatorio.
Titolo: Glossario dei termini economici
Produttore: Consorzio Asmez
Categoria: Materiali didattici a carattere sia cartaceo che multimediale
Si ringrazia: http://formazione.formez.it/
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