L’allevamento degli struzzi è un tipo di attività relativamente recente, e negli ultimi anni sta vivendo un notevole sviluppo, sia per il numero e le dimensioni degli allevamenti, sia per l’aumento vertiginoso dei capi allevati. Questo costante aumento è dovuto alla semplicità d’allevamento e alla vasta gamma di sottoprodotti ricavabili da questo animale.
Le piume di struzzo sono grandi e colorate, utilizzate fin dai tempi dei faraoni come ornamenti, oggi sono impiegate nella realizzazione di abiti e costumi per il mondo dello spettacolo, ma sono apprezzate anche per il loro potere antistatico e catalizzatore di polvere.
Le enormi uova sono utilizzate in cucina per il loro gusto delicato e il basso contenuto di colesterolo, ottime per la preparazione di pasta artigianale anche se spesso sono utilizzate solo per fini ornamentali, colorate o intagliate come oggetti esotici d’arredo.
La carne di struzzo è sempre più apprezzata poiché povera di grassi e colesterolo, ma ricca di proteine, ferro, potassio e fosforo, è una carne rossa, tenera, magra e con un gusto simile a quella di manzo.
La pelle viene conciata e utilizzata per produrre cinture, borse e scarpe pregiate.
Sono soprattutto questi ultimi due prodotti a garantire la redditività all’allevamento. Si calcoli che per uno struzzo di 100 kg si ricavano circa 40 kg di carne e 1 metro e mezzo di pelle pregiata.
Lo struzzo è un animale semplice da allevare, è sufficiente avere a disposizione un terreno con acqua potabile, poiché si adatta bene a nuove situazioni climatiche e ambientali anche in zone montagnose e collinari purché siano allevati in terreni soleggiati. A seconda del capitale, del tempo e del terreno a disposizione, è possibile dedicarsi a un allevamento con unico scopo riproduttivo, quindi alla sola vendita di uova a operatori del settore o consumatori di uova di struzzo, oppure ad un allevamento a ciclo completo, impegnandosi anche nell’incubazione, nello svezzamento, ingrasso e macellazione dell’animale. Ovviamente quest’ultimo tipo di attività è molto più complesso e impegnativo. L’investimento varia a seconda del tipo di attività che si vuole svolgere, comunque si può cominciare con solo due coppie spendendo circa 4.500 euro con un terreno di 500mq e arrivare ai 130.000 euro con un allevamento di circa 20 femmine riproduttrici e un terreno di tre ettari.
Naturalmente andremo a delimitare la zona con un recinto alto almeno 2 metri e con delle tettoie chiuse sui due lati per riparare gli animali dalla pioggia e dal vento. Occorre poi adibire un locale all’incubazione e alla schiusa delle uova. Un’ altra area dell’allevamento sarà adibita allo svezzamento dei pulcini, che sarà utilizzata principalmente come ricovero per i pulcini nel caso di giornate fredde e piovose. Sarà utile anche avere un mezzo di trasporto per gli animali, sia per il trasporto al macello sia per il trasporto dei piccoli in caso di vendita o di acquisto di nuovi esemplari.
Nel terreno potrà essere utile coltivare erba medica e fieno, infatti lo struzzo essendo erbivoro troverà già in natura una buona parte dell’alimentazione necessaria, e soprattutto durante l’inverno sarà bene integrare la dieta con erba medica, fieno, mais, orzo e crusca. Per la macellazione è consuetudine abbattere l’animale al raggiungimento dei 95 kg, quindi a circa un anno di età. La deposizione delle prime uova si ha verso i 30 mesi di vita, mentre un maschio diventa riproduttivo a circa 42 mesi.
Per avviare l’attività occorre aprire partita iva, iscriversi alla camera di commercio e all’inps come coltivatore diretto e tenere aggiornato il registro di carico scarico degli animali presenti nell’allevamento.
Si dovrà anche denunciare l’inizio attività presso il comune di residenza, pagare i diritti sanitari, presentare una relazione tecnica che dimostri: come avverrà il ciclo produttivo, quali sono le aree adibite all’allevamento e se c’è la presenza di acqua potabile. Poi si dovrà ottenere il certificato di urbanistica della zona dove sarà predisposto l’allevamento e la licenza per adibire i locali all’incubazione e schiusa delle uova.
Gli unici adempimenti sanitari dovuti sono quelli relativi allo smaltimento dei liquami, ma questo problema può essere facilmente evitato ripartendo i recinti e le tettoie sull’intera superficie del terreno in modo da avere una ripartizione di capi sul territorio in misura proporzionata a quanto stabilito dalla legge. Per i pulcinai il problema si può risolvere utilizzando dei trucioli o della paglia sostituita periodicamente.
Se state cercando un’attività da svolgere all’ aperto in contatto con la natura, l’allevamento di struzzi potrebbe essere l’impresa che fa per voi.
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