Fs e Alitalia pecore nere fra le imprese italiane

In testa alla classifica si conferma Eni, con i suoi 86,1 miliardi di euro di fatturato, seguita da Fiat (51,832) che registra il maggior aumento di ricavi nel mercato automobilistico e Enel (37,5), prossima a rafforzarsi grazie alla conquista di Endesa. Ma il rapporto «Le principali società italiane» edito dall’Ufficio Studi Mediobanca, nello scattare la fotografia 2006 dell’industria italiana individua anche le pecore nere del capitalismo «made in Italy. Così se Eni (9,217 miliardi), Enel (3,036), Telecom Italia (3,014) e Fiat (1,065) sono le società che hanno macinato più utili, salta agli occhi il «buco» da 2,7 miliardi di euro appannaggio del trasporto pubblico.
E’ il frutto della somma delle perdite delle Fs (ultime assolute con 2,119 miliardi di rosso) e dei 625,6 milioni di euro delle perdite di Alitalia. In mezzo c’è Pirelli, penultima società in graduatoria, che dopo la svalutazione di Olimpia/Telecom ha chiuso il 2006 con perdite di 1,167 miliardi. E che, in termini di fatturato (4,84 miliardi), si vede sorpassare da una sua ex divisione, la Pirelli Cavi, che oggi è in mano a Goldman Sachs, si chiama Prysmian e ha totalizzato ricavi per 5,007 miliardi, con un salto di 52 posizioni rispetto al 2005. Nella ricerca, come sempre, c’è spazio per le curiosità: nel derby Milan-Inter la famiglia Moratti sorpassa i Berlusconi.
La Saras sale dal 18° al 14° posto, con un fatturato a 5,986 miliardi, mentre la Fininvest dalla dodicesima posizione scivola alla sedicesima a 5,716 miliardi di euro. Saras passa da 292,6 a 395,4 milioni di utili, Fininvest da 1,8 miliardi a 315,8 milioni. Situazione ferma nel mondo del credito: anche sommando gli attivi di Intesa (seconda a 290,4 miliardi) e Sanpaolo (al terzo posto, 286,2), Ca’ de Sass resta dietro UniCredit (809,9) al netto di Capitalia (al quinto posto dietro il Monte dei Paschi, con 135,39 miliardi). Preminenza di Piazza Cordusio anche per gli utili. Tra gli assicuratori, Generali è salda in prima posizione davanti a Fondiaria-Sai e Unipol. Nella grande distribuzione Esselunga svetta alla ventitreesima posizione davanti alle Coop.
Da registrare poi il balzo di Aem, al 12° posto grazie al consolidamento della quota Edison. Parmalat si piazza al 33°, mentre lo scatto di Gim sottolinea il driver che ha dato benzina al sistema: l’aumento dei prezzi delle materie prime. Fattore che ha sostenuto le società più dinamiche: se vanno bene le maison di lusso, tra le medie la spunta Technip (fatturato +107%) con i suoi impianti per l’industria chimica e la raffinazione. Tra quelle con più di 500 addetti vince Reply davanti alla Compagnia Valdostana delle Acque.

Di FRANCESCO SPINI

Fonte: laStampa.it

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