Piu’ privacy sul web
Sulla questione il Garante si era già pronunciato in un precedente provvedimento. E a seguito di un'azione di monitoraggio effettuata lo scorso anno per verificare il rispetto del Codice della Privacy, il Garante ha deciso di pronunciarsi nuovamente, questa volta contro i fornitori di rete pubblica di comunicazione che conservano, all'insaputa degli utenti, i dati relativi alla consultazione dei motori di ricerca.
In particolare nel mirino del Garante sono finiti i principali operatori nazionali di telefonia: Telecom, Vodafone, H3G e Wind, entro il termine previsto dovranno procedere alla cancellazione dei dati realtivi al traffico telematico l'accesso degli utenti alla rete mobile e garantire specifiche misure di sicurezza per i dati personali.
Le pagine web visitate e gli indirizzi Ip di destinazione sono quindi esclusi dalla conservazione, perché veicolano i "contenuti delle comunicazioni" protetti dalla privacy. Secondo il Codice della privacy infatti poter accedere alla cronologia dei siti web consultati da un utente significa poter disporre anche dei suoi dati sensibili, come le abitudini sessuali o gli orientamenti politici.
Insomma da oggi i fornitori d'accesso potranno utilizzare soltanto le informazioni strettamente funzionali all'erogazione dei servizi di connessione e alla relativa fatturazione.
Fonte: pubblicaamministrazione.net – Articolo di Roberta D'Onofrio
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