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Da fine anno il pieno scontato al supermercato

 

Il mercato dell'energia è stato liberalizzato dal Governo prima dell'estate e sono già iniziate le grandi manovre delle catene distributive per entrare in un business molto importante per le famiglie. Si prevede che il livello dei prezzi possa scendere anche del 10-15% in virtù di una maggiore competizione tra le offerte. A giocare d'anticipo, in Italia, è sicuramente il gruppo Coop che è leader di mercato della grande distribuzione.
Entro fine anno il progetto energia sarà definito. Con circa 7 milioni di soci consumatori Coop – forte dell'esperienza di apripista della liberalizzazione della telefonia mobile – intende giocare un ruolo chiave nell'acquisto e nella vendita al dettaglio di energia (elettricità e gas) e ha cominciato a dialogare con i possibili partner tra cui Enel, Eni ed Hera Bologna. Si tratta in molti casi di accenni di dialogo, e non ancora di scambi strutturati di informazioni. La Coop privilegerà partner nazionali e punterà a organizzare la domanda di energia tra i consumatori. Del resto in ambito Legacoop il business energetico si sta facendo largo, grazie agli investimenti di due cooperative, la friulana Secab e la piemontese Aeg, che producono e distribuiscono elettricità.
Gli stranierii
Al tempo stesso è sceso in campo il Conad, che in Europa è alleato del gigante transalpino Leclerc, il quale è già impegnato nello studio della liberalizzazione energetica in Europa. Ci sono stati contatti informali ma senza esito tra Conad e British Gas, per esempio. In Francia Leclerc starebbe dialogando con EdF, che in Italia si muove attraverso l'Edison. Su questo terreno si starebbe muovendo anche Carrefour, il secondo gruppo mondiale della grande distribuzione e tra i primi in Italia. Ma anche la catena tedesca Lidl si sta guardando intorno e, al pari della catena Aldi, sta studiando in Germania alleanze con E.On o con Rwe per lanciare la bolletta energetica discount per le famiglie. In Italia la Lidl è già cliente della Hera per forniture convenienti di corrente per i suoi punti vendita.
Poco mercato
Il problema è la disponibilità di chilowattora e metri cubi. I due mercati non sono molto "liquidi". Non c'è gas in eccesso. Né corrente in sovrabbondanza. Quindi il problema che trovano i fornitori di prodotti energetici nel negoziare con le catene della grande distribuzione è individuare la disponibilità di metri cubi e chilowattora. Un esempio per tutti, scelto tra tanti a titolo puramente indicativo: per vendere elettricità ai suoi clienti, la Hera dispone sì di alcune centrali elettriche, ma ha anche un acquisto rilevante di elettricità fornita dalla svizzera Atel. Quando il contratto scadrà, l'Hera dovrà approvvigionarsi di nuova corrente mentre l'Atel potrà decidere di destinare quell'energia a un cliente diverso, come per esempio una catena della grande distribuzione.
Nuovo metano in arrivo
In aprile in Italia è cominciato ad arrivare metano negoziato direttamente dalla Gazprom in Italia con le municipalizzate coordinate dall'Asm Brescia (Aem Milano e Hera Bologna): dai primi 100 milioni di metri cubi l'anno ora si è arrivati a una portata attorno ai 500 milioni di metri cubi, con l'obiettivo russo di arrivare attorno ai due miliardi. Non si tratta di gas in più sul mercato, perché l'Eni riduce di pari misura le importazioni dalla Russia. Metano aggiuntivo – che potrà smuovere il mercato e attivare la vendita di contratti negli ipermercati – comincerà ad arrivare fra qualche mese, da aprile prossimo, quando sarà completato il potenziamento del gasdotto Ttpc dall'Algeria e Tunisia per sei miliardi di metri cubi in più l'anno, mentre nell'autunno 2008 dovrebbe entrare in funzione al largo del delta del Po il terminale di rigassificazione del metano liquido importato via nave da ExxonMobil, Qatar ed Edison. Si tratta di altri otto miliardi di metri cubi di metano. Poi (attorno al 2009) ci saranno nuove fonti di importazione, come la seconda fase di potenziamento del metanodotto algerino e il potenziamento del gasdotto russo Tag. È verosimile che quando ci sarà questa nuova disponibilità l'Eni, per non deprimere il mercato con quell'eccesso d'offerta che piace ai consumatori, possa stipulare all'estero contratti interessanti di fornitura del gas, riducendo di pari misura l'import nel mercato italiano.

Fonte: Il sole 24 ore

di Vincenzo Chierchia

30 agosto 2007

 

 
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