|
|
Nell'energia solare la risposta all'arretratezza del Sud
Secondo Bardi, lo storico gap economico del Mezzogiorno potrebbe essere nato non da fattori politici e culturali, ma più semplicemente ''dalla mancanza di corsi d’acqua navigabili''. Una condizione che in passato ha impedito alle regioni del Sud ''di importare carbone dall’estero e di distribuirlo capillarmente nel territorio, come invece poteva fare il Nord''. E così, mentre in Occidente arrivava la ‘rivoluzione industriale’ – resa possibile proprio dall’utilizzo intensivo del carbone – il Mezzogiorno rimaneva legato indissolubilmente all’agricoltura.
Finita l’era del carbone però, è arrivato il petrolio, che ha riequilibrato lo sviluppo tra Nord e Sud (senza tuttavia risolvere l’antica ‘questione meridionale’). Ma anche l’oro nero è destinato a finire, sottolinea Bardi. E proprio su questo si giocherà il futuro del Sud.
Già, perché - assicura il professore dell'Università di Firenze - nonostante ancora appaiano un fenomeno di nicchia, le energie alternative sono certamente destinate a ricoprire un ruolo chiave nei decenni futuri. E fra tutte, a fare la parte del leone sarà l’energia solare, ''che grazie alle tecnologie moderne, è in grado già oggi di offrire molta più energia di quanto abbiano mai fatto petrolio, gas e carbone''.
Certo, l’Italia è in ritardo sul fronte delle energie rinnovabili, e i pannelli solari, per assurdo, sono ancora quasi tutti al Nord, in Germania soprattutto. Ma, conclude il professor Bardi, quando anche il Meridione capirà l’importanza delle energie alternative, finalmente il Sud, con ''tanto sole e tanto spazio'', si prenderà la sua rivincita sul Nord.
Fonte: adnkronos
|
|
::| Annunci pubblicitari |
|
|
|
|