Ricerca personalizzata
 
       Il Commerciale.com
Idee Commerciali, Venditori, Marketing e Franchising
  Home
  Idee Commerciali
  Annunci
Annunci Commerciali Gratuiti
  Negozio
  Forum
  Contatti
 
 
 
mENU'  
  Figure Commerciali
  Impresa
  Avviare un Business
  Idee Commerciali
  Franchising
  Marketing
Breaking News
 » Impresa & Business
» Internet
» Franchising
» Marketing
» Curiosità Economiche
Moduli Pronti
Collabora con Noi
  Forum
  Siti Amici
Downloads
  Contatti
  Chi Siamo
  ::| glossario
Dizionario  dei Termini Economici
 
  ::| meteo
 
  ::| Sponsored By
۰
۰
۰
 
 
 

 

E' nato il manifesto dei diritti e dei doveri delle PMI

Le piccole e medie imprese hanno diritto di nascere, crescere ed accedere alle risorse del territorio ma, nel contempo, hanno il dovere di rischiare, di formulare strategie, valorizzare le proprie risorse e rispettare le risorse del territorio. Non può infatti esistere responsabilità senza potere e potere senza responsabilità. Ma per far questo occorre che vi siano le giuste condizioni affinché le PMI possano svilupparsi adeguatamente sul territorio fiorentino.

Sono queste le premesse del “Manifesto dei Diritti e Doveri della PMI”, presentato da CNA Firenze a chiusura della Settimana del Capitalismo Personale, un documento con il quale “vogliamo porre al centro dell’attenzione – spiega Mauro Fancelli, presidente di CNA Firenze – noi stessi, le nostre imprese ed il nostro futuro.

Siamo capitalisti personali, imprenditori delle piccole e medie imprese e per questo protagonisti “nascosti” dello sviluppo del territorio, talvolta trascurati da chi decide e definisce regole e provvedimenti fondamentali per la nostra attività quotidiana”.

La motivazione che ha spinto CNA Firenze ad elaborare il documento, risiede nella necessità di superare un duplice pregiudizio che grava sulle attività dei capitalisti personali: il primo riguarda il mondo degli imprenditori in generale, nella misura in cui faticano a trovare un’adeguata legittimazione come attori dello sviluppo, il secondo attiene invece in modo specifico alle Pmi, spesso considerate come un freno allo sviluppo, il luogo dove non si può far ricerca ed innovazione, il punto di debolezza della competitività internazionale del paese, il residuato di un economia arretrata nei prodotti e nei processi.

Per scardinare questi pregiudizi è necessario che le imprese siano più consapevoli dei propri diritti ma anche dei propri doveri, intraprendendo un percorso costruttivo verso l’assunzione di nuove responsabilità con la consapevolezza degli obblighi da assolvere.

Con questa logica il Manifesto elenca sinteticamente le regole del “do ut des” imprenditoriale: sul fronte dei doveri si annoverano “la disponibilità dell’imprenditore a rischiare le proprie risorse finanziarie e di conoscenza – spiega Gaetano Aiello, professore della Facoltà di Economia dell’Università di Firenze che ha contribuito fattivamente alla realizzazione del documento - la determinazione nel fissare obiettivi di medio-lungo periodo e la strategia necessaria per ottenerli, la continua formazione, il controllo di efficienza nei processi rispetto all’impiego delle risorse dell’impresa e la predisposizione a lavorare in una logica di “rete” piuttosto che di singola impresa, impegnandosi a rinunciare all’autonomia assoluta a favore dei vantaggi competitivi derivanti dall’agire in sinergia”.

Sull’altro piatto della bilancia pesano però la necessaria di semplificare gli adempimenti burocratici, l’urgenza di mettere in atto strumenti finanziari finalizzati alla creazione di piccole imprese, la realizzazione di meccanismi specifici di tutoraggio finalizzati a limitare l’altissima mortalità delle Pmi nel primi 3-5 anni di vita, la predisposizione di strumenti legislativi e di servizio alle imprese per favorire il trasferimento delle Pmi per successione o cessazione ed, infine, la diffusione di sistemi concreti per difendere la libera concorrenza nei mercati in cui le imprese di media-grande dimensione hanno acquisito o possono acquisire un’influenza dominante sfruttando condizioni monopolistiche.

Fonte: nove.firenze.it

 

 
::| sponsored by