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Tor Vergata, Tuscolano e Cinecittà: chi offre casa agli studenti non vuole mai un contratto. Ma chiede fino a 500 euro per una branda

Al gran mercato dell´affitto nero

Trucchi, tranelli e tristi storie degli universitari in cerca di casa
Arredi spartani anni Settanta, posti letto rimediati ma prezzi alle stelle
La signora russa sulla Casilina E il papà fantasma a cui girare i bonifici

 

Università di Tor Vergata, zona Romanina. L´unica facoltà della Capitale fuori dal Grande Raccordo, tra la Casilina e Tor Bella Monaca. È proprio in queste zone che parte la terza e ultima tappa del nostro viaggio alla ricerca di una stanza in affitto per studenti fuori sede. Così dopo aver spulciato tra gli annunci del sito internet bakeca.it e Porta Portese notiamo una differenza con le altre zone universitarie, di Sapienza e San Paolo: i prezzi sono più competitivi tra le 330 e 350 per una singola e massimo 500 per una doppia. Poche quelle ristrutturate e molte quelle vecchie e maleodoranti. E per di più in zone sperdute e collegate male. La parola contratto non esiste. E fino a qui niente di nuovo. La sorpresa è il subaffitto. Con le nostre ipotetiche coinquiline, che dettano regole e cifre.
Dalla Casilina svoltiamo a destra e un cartello ci avvisa: Tor Vergata. Ci infiliamo in una stradina. Ad attenderci c´è una signora. Neanche ci saluta che subito precisa: «Non so niente della stanza. Se ne occupa mio zio». Entriamo. L´arredamento (quei pochi mobili presenti), si è fermato agli anni Settanta. Lampadari kitsch, poltrone con braccioli rovinati, comodini rotti e due lettini-brandine attaccati alle pareti. Ci sono due stanze: la singola da 320 e la doppia da 440. La signora decide di chiamare quindi lo zio per farci dare ulteriori informazioni: «In verità la casa era solo per maschietti. Ma se siete in due, non è un problema». Non va meglio quando gli chiediamo come avverrà il pagamento: «Se riesco a riempire tutta la casa - spiega il signore dall´altra parte della cornetta - possiamo fare una "specie" di contratto intestato a un´unica persona indicando un prezzo simbolico, perché a me non conviene, altrimenti ci pagherei una percentuale di tasse sopra. Capito?». Più chiaro di così.
Altra zona. Cinecittà. Dall´annuncio capiamo che la proprietaria, la signora Stefania, è alla ricerca di una ragazza. «Le bollette - ci spiega per telefono - non sono un vostro problema, vengono direttamente accreditate sul mio conto». Arriviamo all´appuntamento. La signora Stefania ci mostra prima un salotto molto arrangiato dove in un angolo spunta una brandina che serve come ripiano. E poi ci spiega: «Si è liberata questa stanza». Un tavolo spacciato per scrivania e un armadio ricoperto di carta fiorata. E al centro invece del letto, ecco apparire un´altra branda. «Il prezzo per questa singola è di 380 euro. A metà mese passo a ritirare l´affitto». E per il contratto? «No, non c´è bisogno... non l´ho mai fatto».
Sempre e solo affitti in nero. La novità arriva quando varchiamo la soglia di un appartamento a Tuscolana, zona Lucio Sestio. Ci accolgono due coinquiline. Sorrisi, presentazioni e poi l´attenzione si focalizza sulla camera. Ora è una doppia condivisa da due ragazze che a breve se ne andranno: una scrivania rimediata, due lettini, tante scarpe in terra e nessun contratto. «Noi vorremmo affittarla come singola a 500 euro. Sapete in tre si vive meglio. Qui funziona così: al mese sono 1.100 euro - spiega una delle due ragazze - che vengono anticipati da mio padre con un bonifico bancario intestato al proprietario. Poi tu versi la tua quota sempre a mio padre». Oltre a dettare le regole, svelano il tranello: con i nostri 500 euro per la singola pagheremmo quasi la metà dell´affitto totale, mentre la parte restante (600 euro) verrebbe divisa tra loro due, 300 euro per uno e sempre per una singola. «Al proprietario non interessa quante siamo - continua - è un po´ tanto ma è l´unica soluzione altrimenti dovremmo alzare la nostra parte per arrivare a 1.100 euro. Comunque se è troppo, la stanza può diventare di nuovo una doppia. È solo una prova». Una prova da 500 euro per una singola a Tuscolana.
Ultimo incontro è in una traversa di via Casilina. Dell´annuncio ci colpisce questa frase "signora affitta solo donne 350 euro più spese". La signora in questione è una cinquantenne russa. Si è da poco lasciata con il fidanzato. Così ci mostra la loro vecchia stanza matrimoniale: alle pareti foto della loro vita di coppia insieme. E poi la confessione: «Senza contratto. Da sola non ce la faccio a pagare l´intero affitto».

Valerio Forngnone

Fonte: La Repubblica 18 settembre 2007

 

  

 
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