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Il marketing del profumo
A dirlo sono i guru americani del marketing, secondo i quali, a distanza di un anno, un odore viene riconosciuto in modo nitido dal 65% dei consumatori, mentre una foto solo dal 50%. Da qui il boom del marketing olfattivo, che attraverso l'emanazione di determinate profumazioni è in grado di orientare le scelte del consumatore. In punti vendita provvisti di sistemi di diffusione di odori si registra un aumento medio della presenza di clienti del 15,9%, mentre la propensione all'acquisto sale del 14,8% e le vendite del 6%. Nel complesso il mercato delle profumazioni vale circa 17 miliardi di dollari ed è concentrato nelle mani di pochi e grandi operatori. La scelta della profumazione va fatta sulla base di attente ricerche di mercato tra la propria clientela. Così come vanno accuratamente evitati i legami logici, cioè il profumo di pane in una panetteria. Nelle zone dedicate all'erogazione di finanziamenti o nell'area informazioni, per esempio, in genere utilizzano fragranze rilassanti come quelle talcate, mentre nella zona bambini viene emanato il profumo di nutella e in quella degli elettrodomestici può essere diffuso il profumo di pane o di torta. E la strategia funziona, se è vero che si registra un aumento medio del 20% nelle battute di cassa.
Fonte: Economy, 6 giugno '07
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